Coinvolgimento della criminalità organizzata nella contraffazione
La ricerca è finalizzata ad ottenere una mappatura del crimine organizzato coinvolto in Italia nella contraffazione, e si fonda sull'analisi di documenti giudiziari, alcuni dei quali ancora sotto segreto istruttorio. A seguito dei risultati ottenuti dalla mappatura del coinvolgimento del crimine organizzato nei reati di contraffazione, è stato realizzato un ulteriore studio finalizzato ad analizzare la possibilità di supportare la lotta alla contraffazione attraverso il riutilizzo dei beni confiscati alle “mafie” dedite a tali attività, per finalità di sostegno allo sviluppo economico e promozione della proprietà intellettuale in territori altamente penalizzati dalla presenza di questi gruppi criminali. L’azione della DGLC-UIBM in ambito Nazioni Unite ha anche condotto, in coordinamento con la Rappresentanza diplomatica italiana a Vienna, all'approvazione di una Risoluzione della Commissione crimine e giustizia, approvata da tutti gli Stati Membri, che per la prima volta introduce il tema del traffico di prodotti contraffatti tra le materie oggetto di studio quale crimine emergente.
Evento correlato:
16/17 Giugno: Roma, presentazione ricerca Mise-Unicri
Per saperne di più:
- La contraffazione come attività gestita dalla criminalità organizzata trasnazionale: il caso italiano (2012)
- Executive summary - “Counterfeiting as an activity managed by transnational organized crime - The Italian case”
- Il possibile riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata dedita alla contraffazione in attività di promozione della proprietà intellettuale e sviluppo economico (anno 2014)